Apache

PROGETTO IN SVILUPPO

13 marzo 1978.

In una notte di luna piena, un uomo sui trent’anni cammina guardingo e agile come un gatto sopra i tetti di Venezia. Salta tra due palazzi, poi si aggrappa a una grondaia e atterra su una calle stretta. Raggiunge il canale subito dietro l’angolo. Sale su un barchino e naviga silenzioso e a fari spenti tra i rii completamente immersi nel buio come guidato da un radar interno.

È Silvano Maistrello, detto Kociss, il bandito più famoso e ricercato di Venezia.

A dargli la caccia è la Polizia di tutta Italia ma soprattutto Arnaldo La Barbera, allora giovane e agguerrito capo della squadra mobile di Venezia, oggi considerato la mente del più grande depistaggio della storia italiana. L’ultimo e il più leggendario dei banditi veneziani. Specialista in evasioni e in imprese acrobatiche ai limiti delle possibilità umane. L’uomo che non sparava mai, che non ha mai ucciso né ferito. L’uomo che rubava solo ai ricchi e alle banche. L’uomo che aiutava i poveri del suo sestiere. Ecco la storia di Silvano Maistrello.

Inizia nella Venezia del dopo guerra ed è quella di un bambino poverissimo dotato di carisma e di una straordinaria abilità fisica, che in breve tempo diventa una sorta di Robin Hood acrobatico e una leggenda nella sua città e nel mondo della malavita. Un’infanzia dura e spietata, che termina il giorno in cui Silvano a soli 13 anni finisce in riformatorio per aver rubato un pacchetto di gomme americane alla Standa…

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Un’adolescenza per molti versi unica ma che rappresenta un classico romanzo di formazione. Ci innamoreremo delle sue imprese, dell’amore perla ragazza che diverrà sua moglie, tiferemo per la sua viscerale ricerca della libertà, soffocata dal contesto sociale e dalla storia con la S maiuscola. Ecco quindi che l’indagine e la vita del bandito acquistano uno spessore esistenziale e un punto di vista più intimista da cui guardare le sue spericolate vicissitudini. Amante della canzoni di Patti Pravo, il nostro Citizen Kane è cucito su misura sulla vita di un criminale di vecchio stampo.

Perché ci può essere un “codice etico” anche per un funambolo della criminalità che ha osteggiato il traffico di droga mantenendo un animo gentile e pronto a dare una speranza alle famiglie più povere. Un Robin Hood con l’agilità di un super eroe entrato nelle leggenda con tanti quesiti insoluti. La risposta a queste domande la comprenderemo alla fine del nostro racconto ed è la chiave per leggere a ritroso le azioni di Kociss e la spirale che lo ha inghiottito

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