Non c’è più religione

Quando Damiano arriva al Liceo Lévi-Strauss, codino e zainetto inspalla, non passa inosservato: le ragazze ammiccano fra di loro, se lo mangiano con gli occhi mentre sale verso il portone, nonostante non sia un ragazzino.

Avrà più di trent’anni sicuro, si accettano scommesse, ma il sorriso è irresistibile…

Solo che dovranno resistere comunque, perché di lì a poco scopriranno che Damiano è il loro nuovo prof di religione.

Damiano Rocca è decisamente un prof sui generis. Inoltre, il docente di religione è già di per sé un corpo estraneo, diverso dagli altri professori, rispettato da alcuni studenti e guardato con diffidenza da altri.

 

Damiano non fa eccezione, e anzi con il suo modo difare risulta ancora più eccentrico. Fin dal primo ingresso in aula, Damiano mostra una delle sue qualità principali: l’ascolto. Di fronte alla classe che chiacchiera, chatta, gioca, amoreggia indifferente alla sua presenza, Damiano invece di alzare la voce per farsi notare, si siede e aspetta. Osservando i ragazzi. Quell’approccio pian piano incuriosisce gli alunni e conquista la loro attenzione.

 

Saper ascoltare fa parte di quel “pacchetto diskills” che Damiano ha guadagnato grazie alla fede, laddove lastessa fede è il punto di arrivo di un percorso travagliato che, dietro all’aria sorridente e solare del nostro prof, fa talvolta intravedere qualche ombra. La fede di Damiano non è quella di un fanatico o di un rigido seguace della dottrina e dei precetti. Per lui credere significa innanzitutto avere speranza e portarla a chi sembra averla perduta. Ha sempre trovato una luce che lo guidava verso la fine dei molti tunnel che ha dovuto attraversare. Non ha mai perso la speranza e la fiducia nel fatto di non essere solo. E ora quella speranza e quella fiducia le vuole restituire ai suoi nuovi alunni, consapevole che è l’unico modo di salvarli.

 

Perché soli non si va da nessuna parte

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